re/connection
Una ri-connessione fisica e metaforica per la nuova sede di Job Farm a Milano. Ambienti dinamici e aperti che favoriscono l’interazione tra le persone e lo spazio.
Milano – 2019
L’introduzione della tecnologia negli ambienti di formazione invita a riflettere su come si debbano immaginare e disegnare le nuove aule. Secondo noi, lo spazio deve diventare più fluido e dinamico, per permettere di svolgere lezioni interattive, lavori di gruppo e attività innovative. Per questo motivo abbiamo progettato delle pareti a moduli scorrevoli, che possano essere aperte o chiuse in base alle diverse esigenze, e che allo stesso tempo siano dei supporti su cui scrivere o proiettare. Anche i tavoli, che abbiamo disegnato ispirandoci al logo dell’azienda, permettono di giocare con lo spazio attraverso le loro infinite combinazioni.
L’introduzione della tecnologia negli ambienti di formazione invita a riflettere su come si debbano immaginare e disegnare le nuove aule. Secondo noi, lo spazio deve diventare più fluido e dinamico, per permettere di svolgere lezioni interattive, lavori di gruppo e attività innovative. Per questo motivo abbiamo progettato delle pareti a moduli scorrevoli, che possano essere aperte o chiuse in base alle diverse esigenze, e che allo stesso tempo siano dei supporti su cui scrivere o proiettare. Anche i tavoli, che abbiamo disegnato ispirandoci al logo dell’azienda, permettono di giocare con lo spazio attraverso le loro infinite combinazioni.
Co-working
Conferenza
Aule
Abbiamo immaginato l’area co-working come un grande salotto, dove le persone possano sentirsi a casa. Per dare maggiore aria all’ambiente sono state eliminate le pareti divisorie e sono state posizionate delle librerie (destinate al book crossing), con l’obiettivo di generare delle micro aree. Al fine di creare un luogo libero e conviviale, ci siamo serviti di complementi d’arredo diversi fra loro, così che ognuno possa scegliere ciò che preferisce e possa sentirsi quindi parte attiva dello spazio. Gli arredi sono tutti di fattura e design italiano o europeo, così da valorizzare le eccellenze locali e, soprattutto, abbattere l’inquinamento da trasporto.
La connessione, tema centrale del progetto, significa innanzitutto dialogo con il passato dell’edificio, con le sue due ex identità di fabbrica di vagoni ferroviari e di collegio. È per questo che il building mantiene una natura industriale, senza andare a coprire i “segni” del passato, che invece diventano un valore aggiunto. Infine, abbiamo prestato particolare attenzione alla connessione con l’ambiente, lavorando sia sul sistema di impiantistica sia sulla scelta consapevole dei materiali, degli arredi e dell’illuminazione degli interni.
La connessione, tema centrale del progetto, significa innanzitutto dialogo con il passato dell’edificio, con le sue due ex identità di fabbrica di vagoni ferroviari e di collegio. È per questo che il building mantiene una natura industriale, senza andare a coprire i “segni” del passato, che invece diventano un valore aggiunto. Infine, abbiamo prestato particolare attenzione alla connessione con l’ambiente, lavorando sia sul sistema di impiantistica sia sulla scelta consapevole dei materiali, degli arredi e dell’illuminazione degli interni.
La connessione, tema centrale del progetto, significa innanzitutto dialogo con il passato dell’edificio, con le sue due ex identità di fabbrica di vagoni ferroviari e collegio. È per questo che il building mantiene una natura industriale, senza andare a coprire i “segni” del passato, che invece diventano un valore aggiunto. Infine, abbiamo prestato particolare attenzione alla connessione con l’ambiente, lavorando sia sul sistema di impiantistica sia sulla scelta consapevole dei materiali, degli arredi e dell’illuminazione degli interni.